TERAMO – In un’amministrazione dove non c’è progettualità, i posti in giunta diventano il fine, cioè tenere l’amministrazione stessa in piedi. Ecco perchè, secondo la lista civica Al Centro per Teramo, seppur di indubbio e negativo impatto quando il bilancio è al collasso e non ci sono risorse per i servizi basilari, l’allargamento della giunta di Teramo non è il principale problema. Coloro che hanno dato il là all’opposizione interna alla giunta Brucchi, con l’uscita dell’assessore Di Giovangiacomo, non sono però sorpresi più di tanto: “Ciò che è accaduto – scrivono lo stesso Di Giovangiacomo, Angelo Puglia e Guido Campana -, è in linea con la storia di questa amministrazione e delle vicende che l’hanno caratterizzata». Proprio quella scelta di uscire dalla maggioranza. ribadiscono i ‘dalmati’, oggi più che mai li rende orgogliosi: «Noi denunciammo la perdita di vista dello sviluppo della città come obiettivo primario e condiviso, e di come la maggioranza si stesse sempre più avviluppando in una logica di autoreferenzialità ma, inascoltati, conseguentemente e coerentemente uscimmo dalla maggioranza rinunciando a ruoli di governo e di potere politico».
Anche Al Centro per Teramo ritiene offensivo l’aver giustificato l’ampliamento a 9 con il momento legato al terremoto: «Il metodo e gli argomenti utilizzati, in questo caso, sono di pessimo gusto: utilizzare infatti strumentalmente il terremoto e le esigenze ad esso correlate per giustificare la manovra è veramente offensivo nei confronti della comunità e delle difficolta che sta passando a causa del sisma».
Anche Dodo Di Sabatino Martina è nel mirino della polemica: «Giudicheranno i cittadini sull’attività di questa maggioranza e di questa giunta, sull’arretramento inesorabile che questa città ha avuto, sui comportamenti e sulle coerenze di chi ha detto e poi contraddetto, di chi si è riempito la bocca di nobili intendimenti e poi li ha rinnegati al cospetto di gratificazioni individuali, sull’attività politico amministrativa e sulle azioni poste in essere».
Questo che accade, perà inesorabulmente, sarà lo spartiacque di una decisione ormai presa: Al Centro per Teramo sarà impegnata in un’azione programmatica «in netta discontinuità con la negativa esperienza di questa amministrazione, per un progetto serio e qualificante per la comunità».